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 MANIFESTO
ovvero appunti e frammenti di riflessioni in continuo divenire

E’ la filosofia di base, ovvero quello in cui crediamo, che guida le nostre azioni 


1- CAMBIAMENTO 
Niente è mai uguale. Tutto scorre e la vita è continuo cambiamento. E’ difficile da accettare perché è faticoso rimettere sempre tutto in discussione: richiede energia e continua attenzione. E’ destabilizzante.  
Spesso proiettiamo negli altri ciò che siamo (e spesso noi stessi siamo il riflesso di qualcun altro poiché viviamo secondo regole dettate da altri che abbiamo accettato senza spirito critico) 
La fissità e la ripetitività rassicurano perché non necessitano di riflessioni nè di decisioni, richiedono meno energia e non ci espongono ad errori; ragioniamo per schemi e statistiche per semplificare ma la realtà è più complessa. Esiste sempre un fattore x : l’imprevedibile 


 2- TUTTO E’ CONNESSO 
Tutto è connesso perché alla fine tutto è energia
Impara l’arte e metti da parte perché prima o poi tutto ti tornerà utile: interconnessione e interdisciplinarietà. 
Capacità di sapere dove cercare i fili, come riconoscerli, collegarli per scoprire, nel fitto dell’intrico, la persistente linea guida.
 
 
3-TEMPO 
Il tempo è prezioso perché scorre, è limitato e insostituibile. Andrebbe vissuto al meglio. Non si può fare tutto: bisogna scegliere ma questo richiede di prendere delle decisioni
Non sempre scegliamo ciò che veramente vogliamo. Non sempre vogliamo decidere perché ogni decisione implica responsabilità. Assumersi le responsabilità delle proprie azioni non è da tutti.
 

4-VITA 
La vita è fatta di momenti e le somme si tirano alla fine . 
Non ha senso aspettare il momento giusto perché non arriva mai. Quel momento non esiste. 
Vita come opportunità. Tutti abbiamo il diritto di essere felici. 
Tutti alla nascita siamo dei vincenti: il solo fatto di essere nati ci colloca come vincenti. La vita ci dà l’opportunità di continuare ad esserlo secondo le nostre possibilità e i nostri talenti. Quindi scopo della vita dovrebbe essere quello di scoprire i propri talenti (ovvero ciò che più ci piace fare) e metterli in pratica con l’obiettivo di crescere e migliorare. Curiosità come motore di crescita. 
Crescita e condivisione come fine ultimo. Veniamo dal nulla e torneremo nel nulla e di noi rimarrà solo il ricordo delle nostre azioni… 
La vita è fatta per essere celebrata: niente colpe, penitenze, inferno, peccato, karma né alcun bisogno di sacrifici. 
Quando riusciamo a fare ciò che ci piace ci sentiamo realizzati e siamo felici
Non sempre riusciamo a fare ciò che vogliamo poiché esistono anche gli altri. Fino a che punto dobbiamo permettere agli altri di influenzarci? 
Scegliere è anche sbagliare. Non importa. L’importante è imparare. Prova ancora. Il vero vincente è colui che quando cade si sa rialzare. Guardiamoci indietro ma solo per prendere la rincorsa. I sensi di colpa sono tossici. Drop the thought. Se siamo in buona fede ogni decisione che prendiamo è sempre la migliore che potevamo prendere in quel momento
Ci sono cose che dipendono da noi e altre che non dipendono da noi.
Fiducia in noi stessi e nel nostro istinto
Istinto come bussola infallibile e bene come scopo supremo. Be human. 
 
  
5-MALE 
Il male esiste. E’ una sorta di energia negativa che distrugge ogni tentativo di crescita
In potenza è dentro ognuno di noi. La nostra volontà è l’unica arma che abbiamo per tenerlo a bada. E’ un duello continuo, che dura tutta la vita perché la vita è fatta di circostanze e le circostanze cambiano in continuazione. 
Quando in una persona l’energia negativa prevale su quella positiva diventa una persona tossica. 
Le persone tossiche sono quelle dalla visione ristretta che hanno a cuore il loro solo interesse, che si oppongono al progresso dell’umanità o alla nostra crescita personale. Sono coloro che esercitano una critica demolitrice e sovversiva ma non propongono nulla di costruttivo, coloro che non accettano i cambiamenti e non sono aperti a nuove esperienze, che non ammettono nè rispettano la diversità e che propongono certezze assolute. Le persone tossiche sottraggono energia a chi li circonda. 
Le menti ristrette si sono sempre scagliate contro ciò che non capiscono. Al mondo ci sono coloro che creano e coloro che distruggono.
Il cambiamento che porta alla crescita implica sempre un cambio di prospettiva e il cambio di prospettiva avviene quando coloro che creano trovano chi crede in loro. Il numero di creatori aumenta, raggiunge una massa critica e all’improvviso la percezione si trasforma e nasce una nuova realtà. Le menti illuminate hanno la funzione di fungere da faro ma da sole non sono sufficienti a determinare il cambiamento: è importante l’unione delle menti. Come singoli siamo deboli: è l’unione che fa la forza. 
Idea di una consapevolezza universale che se sfruttata ha il potenziale per trasformare il mondo. L’indifferenza rende complici del male. 
Male come vuotezza ovvero assenza di pensiero. Male non solo in contrapposizione ad un bene ma anche come assenza di riflessione sulle conseguenze delle proprie azioni. Privo di pensiero nel senso di privo di una dimensione interiore etica della coscienza. Incapacità di elaborare il significato del proprio agire - “perchè lo faccio?” - e di rispondere delle proprie azioni (omertà di coscienza).
Vuotezza e assenza di pensiero critico espongono a manipolazioni e lasciano campo libero all’energia negativa. 

  
6-UGUAGLIANZA 
Non siamo tutti uguali. L’uguaglianza è veramente un valore? Uguaglianza rispetto a che cosa? Diversità come ricchezza. Meritocrazia.
“Uno è per me diecimila se è il migliore” (Eraclito). 

Ognuno deve trovare il proprio gruppo di appartenenza perché è all’interno di esso che verrà capito, apprezzato e potrà crescere
E’ importante circondarsi di energia positiva. Le persone positive sono quelle che ci arricchiscono, che ci nutrono. Sono degli energizzanti. 
La cultura ha rimarcato le differenze tra uomo e donna tentando di creare una netta separazione tra i ruoli dapprima reprimendo e ora favorendo la competizione in un’ottica di dominio. Per come la vedo io uomo e donna hanno sì caratteristiche differenti ma in un’ottica di complementarietà. La vera forza sta nell’esaltare e incanalare queste differenze verso un fine comune.
E quando tutti arriveremo a ragionare in termini di persona e non più di genere, l’umanità farà un salto di qualità 

  
7-ANTIDOGMATISMO/ PENSIERO NON SISTEMATICO 
Niente è assoluto e tutto è migliorabile. Non esistono dogmi nè verità assolute. 
Ogni conoscenza acquisita deve essere aperta alle correzioni e ai contributi che provengono da nuove esperienze.  
Le posizioni raggiunte dovrebbero sempre essere un punto di partenza per la ricerca di nuovi risultati. 
Essere scettici e mettere in dubbio qualsiasi profonda convinzione è essenziale. Risolvere i problemi è più importante che avere ragione. Onestà intellettuale. 
Importanza del pensiero critico ovvero elaborazione e monitoraggio continuo del significato dell’agire rifiutando dogmi e verità preconfezionate

  
8- BELLEZZA 
Bello è tutto ciò che emana energia positiva e che ci arricchisce. Energia positiva come forza che fa crescere contrapposta ad energia negativa come forza distruttrice. E’ da questo punto di vista che la bellezza salverà il mondo ed è per questo che è importante coltivarla e difenderla.
 

9- ARTE 
L’arte che mi piace è quella che contiene un messaggio. 
Frida Khalo sosteneva che l’arte, come la Bibbia, indica cammini… quando intraprendiamo il cammino verso la consapevolezza ci poniamo inevitabilmente delle domande a cui non è semplice rispondere … l’arte può rappresentare dunque una fonte di ispirazione e un mezzo per la ricerca di risposte. 
Personalmente mi piace pensare all’arte, così come alla filosofia e alla scienza, come a una disciplina che cerca di trovare risposte; agli artisti come a coloro che ricercano paradigmi diversi … 
E’ nell’immaginario comune la figura di artista come ribelle che rifiuta la società ovvero rifiuta schemi generalmente approvati ma non riconosciuti come propri. La domanda interessante a questo punto è: il ruolo dell’artista è solo quello di contestare mettendo in luce la rigidità degli schemi o deve anche cercare di proporre nuove possibili alternative? 
A me piace pensare che artisti, filosofi e scienziati abbiano in qualche modo un triplice ruolo
1. iconoclasti: per mettere in luce il rischio di eccessiva generalizzazione e rigidità degli schemi comunemente accettati 
2. apripista: una specie di esploratori il cui compito sia anche quello di aprire o scoprire nuove strade, nuovi paradigmi 
3. fari: per aiutare gli altri ad orientarsi, indurre una riflessione, un pensiero che stimoli un confronto tra idee, sensibilità ed esperienze diverse. Fonti di ispirazione ma senza ambizioni dogmatiche. Ruolo di stella polare non di navigatore.  
 
E’ mia impressione che le regole imposte dal consumismo e dal mercato, che di esso si nutre, abbiano reso in molti casi le opere d’arte meri oggetti di desiderio privi però di messaggi significativi. Come viene valutata oggi la grandezza di un artista? Sulla base di cosa giudichiamo e valutiamo? Quali sono gli aspetti di un artista che ne fanno salire le quotazioni? Il numero di mostre fatte? Il gallerista che lo rappresenta? Il critico che lo loda? ... O il messaggio che l’artista porta avanti? Essere rappresentati dalla più grande galleria del mondo è sufficiente per fare di un artista un artista significativo? Quando valutiamo un artista ci basiamo su parametri stabiliti da altri, che assumiamo come dogmi, o utilizziamo il nostro personale spirito critico e un nostro sistema di valori? Che cosa significa essere un esperto d’arte?  
Il lavoro dell’artista è spesso un lavoro solitario. Una solitudine necessaria ma controproducente se non viene bilanciata da momenti di scambio. 
Il lavoro artistico si arricchisce di significato quando è il risultato di una relazione positiva anche affettiva con chi ne fruisce. Ci deve essere condivisione e scambio “umano” altrimenti è un lavoro arido. Estrema sensibilità. Attenzione ai dettagli. Rispetto.  
Nell’arte tendo ad associare la ripetitività ad una mancanza di idee a meno che non sia un evidente passaggio necessario ad assimilare un concetto. Sono convinta che la conoscenza sia illimitata e che offra pertanto, a chi ne ha voglia, la possibilità di una ricerca altrettanto infinita. E’assurdo essere fedeli ad uno stile solo per essere riconoscibili. E’ più importante essere riconoscibili o elaborare un messaggio?
E’
l’opera che deve essere funzione dell’artista o l’artista funzione dell’opera? 
Le mie opere non sono semplicemente degli oggetti ma rappresentano un filtrato della mia esperienza interiore; sono il risultato di riflessioni ed esperienze, esperimenti e ripensamenti. Sono come tante pagine di un diario.  Ho difficoltà ad identificarmi con un’opera in particolare perché amo cambiare, esplorare ed evolvere e questa aspirazione non conosce sosta. Le opere realizzate rappresentano ognuna una tappa di questo mio viaggio.  
Non si smette mai di essere nomadi quando lo si è nell’anima. 


10- RELIGIONE  
Si fa una grande confusione, spesso voluta, intorno al termine religione: il significato stesso del termine è molteplice. 
Personalmente preferisco distinguere tra senso del divino , chiesa e Dio
Il senso del divino è per me quella sensazione che ci fa sentire parte di qualcosa di più grande, quella sensazione che spesso ci avvolge quando alziamo gli occhi verso il cielo stellato. Non si riesce a definirla ma c’è, si percepisce. E’ una sensazione che può sorgere in chiunque e probabilmente era presente nell’essere umano fin dai tempi più remoti, molto prima che venissero codificate le religioni. 
Poi c’è la chiesa
Probabilmente oggi quando parliamo di religione sottendiamo, nella grande maggioranza dei casi, quelle pratiche regolate da riti e dogmi ed attuate attraverso un clero sacerdotale (chiesa) in cui il sacerdote si fa da intermediario nel rapporto uomo-divinità
Per come la vedo io, la chiesa come istituzione gerarchica è un’invenzione dell’uomo: una struttura piramidale organizzata pensata dagli uomini (per lo più di genere maschile) che stabilisce un sistema etico assoluto (ovvero definisce ciò che è bene e ciò che è male sostenendo che è secondo l’autorità di Dio) e fornisce una serie di regole morali preconfezionate e indiscutibili a cui attenersi. La chiesa con la sua dottrina fornisce un significato ed uno scopo ovvero una vita terrena da condurre secondo certe regole in preparazione (significato) a qualcosa di più alto (scopo) e torna utile a tutti coloro che non si sentono in grado di trovarlo da sé, o non hanno gli strumenti, e di conseguenza sentono il bisogno di una guida. 
La storia mi insegna che tutto questo ha, spesso e volentieri, poco a che vedere con Dio ma piuttosto con il potere. Ho sempre avuto l’impressione che il Dio proposto dalle religioni sia un Dio manipolato ad uso e consumo degli uomini e faccio fatica ad approvare coloro per i quali il timore di Dio consiste nel far leva sulla paura e sui sensi di colpa e il cui scopo è rendere insopportabile, nel nome di Dio, la vita al prossimo giudicando, castigando e puntando il dito contro piacere, curiosità e immaginazione, sulla base di un’unica verità arbitraria, non sempre esaustiva e sulla quale non è dato discutere... Rispetto, evoluzione spirituale e aiuto al prossimo non dovrebbero essere più importanti del dogma?  
 
E poi c’è Dio
Chi è Dio? Cos’è Dio? 
Una persona, un essere, un principio, un’idea o cos’altro? Personalmente mi piace pensare a Dio come energia e più precisamente come energia mentale. 
E’ scritto che Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza. In che cosa consisterebbe la somiglianza? Io credo che sia la nostra mente la parte che assomiglia a Dio. E’ la scintilla divina che ognuno porta dentro. Potere della mente. È questo il grande dono. Aspettiamo Dio ma Dio è già dentro di noi.  
E’ come se questa grande quantità di energia, che per semplicità chiamo Dio, si sia suddivisa in tante piccole parti e ad ognuno di noi, alla nascita, ne sia toccata una. E’ come se Dio fosse l’ oceano e noi  le gocce d’acqua, ma l’oceano esiste grazie alle gocce che lo formano. 
E’ provato che la mente può grandi cose e forse scopo della vita è scoprire e sviluppare queste potenzialità non per ottenere una ricompensa finale ma per creare qualcosa di nuovo che possa aiutarci a crescere e migliorare non in previsione di una vita futura ma in questa vita. E’ questo, secondo me, il nostro scopo. Si viene dal nulla e si torna nel nulla e da questo punto di vista la vita è una opportunità per sviluppare ciò che abbiamo in potenza. Ci sono due direzioni verso cui possiamo incanalare la nostra energia: la creazione, che porta ad una crescita, e la distruzione. Sta a noi scegliere. Libero arbitrio e responsabilità individuale. Siamo esseri imperfetti e quindi soggetti ad errori. E’ la nostra natura e va accettata. L’importante è imparare dagli errori per migliorare perché il fine ultimo è crescere e contribuire con la nostra crescita alla crescita dell’umanità. E tante più menti si uniranno verso questo fine comune tanto più grande sarà il risultato. Importanza della condivisione. Come singoli siamo deboli ma se il numero aumenta si diventa più forti. 
Migliorare significa acquisire consapevolezza. Ci sono vari gradi di consapevolezza. Consapevolezza come cambio di prospettiva. Spesso la consapevolezza passa attraverso una esperienza estrema.  
Ognuno ha il proprio cammino verso la consapevolezza ma troppo spesso siamo distratti da ciò che ci viene inculcato e insegnato: questo ci fa dimenticare ciò che siamo veramente ed è causa della nostra infelicità. La maggior parte di noi non vive la propria esistenza consapevole delle proprie potenzialità; ci comportiamo come se fossimo burattini, senza desideri né aspirazioni veramente nostri. Dobbiamo riscoprire ciò che siamo e renderci conto che non siamo soli ma vi sono anime affini a noi che vanno ricercate; inoltre continuamente ci vengono mandati dei messaggi (intuizioni, sincronie, deja vu, sogni) a cui dovremmo imparare a prestare attenzione perché rappresentano dei segnali sulla direzione che dobbiamo intraprendere
Noi siamo in potenza dei creatori ma sin da piccoli ci viene “inculcato” che siamo esseri indifesi in balìa del Dio che ci ha fatto. Veniamo spaventati e fatti sentire in colpa e l’immagine di Dio che ci viene trasmessa è quella di un essere superiore che non accetta di essere contraddetto; per questo ci rivolgiamo a Dio implorando perdono, aiuto, protezione. 
Non sarebbe più confortante l’idea di una divinità avvolgente e benevola, legata alla natura, sinonimo di vita, che ci incoraggia e ci aiuta nel nostro processo di continuo rinnovamento ed evoluzione?  
Quando ci saremo resi conto che Dio non è contro di noi ma con noi e in noi e che siamo stati veramente creati a sua immagine, allora cominceremo a capire che anche noi possiamo e dobbiamo essere creatori. Esseri attivi non passivi. Quando arriveremo a comprenderlo, le porte del potenziale umano si spalancheranno. 
E’ già stato dimostrato che la mente può generare un’energia che è in grado di trasformare la materia. Le particelle reagiscono ai nostri pensieri. Questo significa che i pensieri hanno il potere di modificare il mondo. Forse è questo di cui dovremmo diventare consapevoli. E’ inoltre dimostrato che il potere della mente umana aumenta in modo esponenziale in rapporto al numero di persone che condividono il medesimo pensiero: più menti che lavorano all’unisono aumentano gli effetti del pensiero in misura esponenziale. L’idea di una consapevolezza universale, se usata in modo positivo, ha il potenziale per cambiare il mondo. 
Una rete di menti interconnesse… la tecnologia non sta andando verso questa direzione? 
Dio è energia positiva e si trova nell’unione dei molti, non nell’uno. 
Un mondo migliore è possibile ma è necessaria la collaborazione dei più in modo che l’energia positiva (creatrice) sia quantitativamente superiore alla negativa (distruttrice).