My single line text
My single line text
My single line text
Carnet de voyage: "MANUALE DI VOLO"
COPENHAGEN, Lokomotivvaerkstedet 5-7 aprile 2019
5 maggio 2019
Il testo di una canzone di Eros Ramazzotti mi ha fornito lo spunto per la domanda “… per far finire l’orrore può bastare solo l’amore?”…
… ho cercato di rispondere con la mia nuova mostra “MANUALE DI VOLO”…
…tenuta al Lokomotivvaerkstedet di Copenhagen
A Copenhagen ho allestito una installazione dal titolo “L’OSSERVATORE INTERNO”. 
I disegni sono la rappresentazione delle emozioni, dei sentimenti, degli umori che quotidianamente riaffiorano nella mia mente.  
Riflettere sulle mie sensazioni e su tutto quanto provo, mi ha aiutato e mi aiuta a capire chi sono veramente, liberandomi piano piano da quei condizionamenti che ho in qualche modo subito e che non mi appartengono.
“Basta un malinteso di una certa gravità e subito diventiamo insicuri e ci manca il terreno sotto i piedi.
Perché non ci siamo preoccupati di costruire fondamenta abbastanza solide.
”  
(Etty Hillesum) 

Ascoltando quello che sento, senza pregiudizi o censure…
…ho imparato, con i miei tempi, ad essere me stessa, ho imparato a percepire ciò che mi è più affine e ciò che mi è più distante
 e questo, di volta in volta, è come se mi indicasse una direzione.

Nello stesso tempo ho acquisito coscienza di me imparando ad affrontare le diverse situazioni, consapevole che queste sono come nuvole passeggere.
Nel momento in cui una persona si trova a vivere un’esperienza traumatica, il suo spirito, costituito da tante parti, ne lascia una indietro. Ma questa deve essere recuperata per consentire il ricostituirsi dell’unità personale.
…e non è con una molecola somministrata in determinate concentrazioni così come non è ascoltare distrattamente i racconti, che si entra nel profondo del cuore umano e se ne estraggono i dolori che più l’hanno segnato; solo se si instaura questa corrente di energia, che ho chiamato empatia o amore, si innesca il processo di recupero. 
Se non si verificano queste condizioni , la cosa non funziona e le porte del cuore restano sbarrate. 

Sono le persone più sensibili e particolari di altre che, non accettando il processo di omologazione ed adattamento alle regole sociali, imposti sin dall’infanzia anche in famiglia, risentono in modo ancor più drammatico del senso di alienazione da se stesse.
A questo si aggiunge anche il senso di colpa di sentirsi persone sbagliate perché diverse e più sensibili, pervase da un senso di insicurezza che blocca ogni possibilità di stabilire relazioni e qualsiasi progresso e sviluppo personale.
Nell’animo si agitano moti di tutti i tipi e, soprattutto in certe situazioni, sono proprio le sensazioni più dolorose a prendere il sopravvento; sensazioni che l’educazione e la mentalità correnti vorrebbero che fossero ignorate, cancellate.  
Al contrario, queste emozioni proprio perché sottolineano la diversità di ciascuno dall’immagine che il mondo vorrebbe, rappresentano la voce dell’interiorità. 

…e sono spesso rivelatrici di bisogni che si agitano nel profondo e che chiedono una risposta…
…in altri casi sono rivelatrici di un processo che potenzialmente è pronto per essere innescato.
Molti concepiscono ancora il corpo femminile come una proprietà da possedere: abiti, pratiche mutilatorie eccetera…  
Ma che cos’è ad essere posseduto, imprigionato?  
L’essere umano è fatto di solo corpo? 

“La sorgente di ogni cosa ha da essere la vita stessa, mai un’altra persona. Molti invece – soprattutto donne – attingono le proprie forze da altro. È l’uomo la loro sorgente non la vita. Mi sembra un atteggiamento quanto mai distorto e innaturale” (Etty Hillesum)
Ogni esperienza traumatica o difficile che attraversa una persona, lascia un segno e spinge la sua essenza a rinchiudersi sempre più nel profondo della personalità: il cuore del cuore, cioè il luogo più intimo dell’animo. Solo un profondo gesto d’amore può consentire l’accesso a quel luogo e l’apertura di quella porta.
Ritengo che il punto centrale di tutto questo, che definisco amore, sia l’attenzione sincera che ci porta ad accorgerci dell’altro . È un dare energia per prendersi cura e far crescere… un recuperare il seme del fiore insito in ogni persona affinché possa svilupparsi, fiorire e spargere a sua volta il suo profumo nel mondo arricchendolo.
 Questo perché ogni essere viene al mondo per portare qualcosa. Quando anche una singola persona non riesce a svilupparsi, impoverisce il mondo poiché lo priva del suo personale e unico contributo.

Il desiderio è vita. 
Ma per molti desiderare, aspirare a qualcosa per sé, come conseguenza dello scarso amore per loro stessi, non è una cosa importante. Per me, invece, è fondamentale perché non è altro, in fondo in fondo, che assecondare quel desiderio di espansione, di crescita che è insito in noi. 

Conoscere se stessi ed amare se stessi sono i presupposti per amare gli altri
Esprimere desideri quindi è un fatto importante
…e se lasciamo che le cose scorrano e poniamo la giusta attenzione, i nostri desideri,
se consoni al nostro processo di crescita, in modi spesso inattesi, si avverano…

Allora lo stupore ci coglie e nel contempo una sensazione ci pervade: quella di far parte di un tutto
... questo scaccia definitivamente quel senso di solitudine che ci fa sentire piccoli e soli in lotta contro il mondo.
L’aquila, elevandosi nel cielo più di ogni altro uccello…
…ha la capacità di ampliare la sua visione e di cogliere l’insieme delle cose.
Il mondo, l’universo è molto più ricco di quello che i nostri occhi ci consentono di vedere…
…e bisogna vivere la vita in ogni suo aspetto…
…per scoprire alla fine che  
ognuno ha il suo percorso da compiere e nessuno può indicarti la strada…  

…e non esiste nessun manuale da seguire a dispetto del titolo “MANUALE DI VOLO”
che ho voluto provocatoriamente dare alla mostra.

Arrivederci al prossimo appuntamento:  
 
XII Florence Biennale 
18 – 27 ottobre 
Fortezza da Basso Firenze